SETTORE ELETTRICO

IMPIANTI ELETTRICI PER ABITAZIONI E UFFICI A LA SPEZIA e provincia

La Telmac S.r.l. da più di 22 anni è nel settore telefonico ed opera nella provincia di La Spezia, Genova, Massa Carrara, Lucca e Pisa.
Si occupa con grande professionalità ed esperienza del settore elettrico:
  • impianti elettrici per abitazioni, uffici e capannoni industriali;
  • impianti di illuminazione;
  • adeguamento impianti esistenti;
  • rilascio certificazione impianti test e verifiche di messa a terra.
NEWS E PROMOZIONI

CIVILE


  • DESCRIZIONE

    Un adeguato numero di circuiti ed un corretto dimensionamento delle linee e delle protezioni sono caratteristiche essenziali per un impianto elettrico efficiente e sicuro. Una progettazione errata può essere causa di danni gravi o gravissimi a cose e/o persone.

    L’impianto elettrico deve essere progettato considerando i seguenti aspetti:

    • superficie calpestabile dell’abitazione

    • carichi elettrici impiegati

    • esigenze della committenza

    • accordi fra committente e progettista.

    In base a tali valutazioni si definirà la potenza impegnata.


    La CEI 64-8 prevede che il valore minimo della potenza di impiego sia pari a:

    • 3 kW per superfici fino a 75 m²

    • 6 kW oltre i 75 m² anche se il contratto di fornitura può essere stipulato per una potenza inferiore.


    Gli accordi fra committenza e progettista sono estremamente importanti. La diffusione di tecnologie come il piano cottura ad induzione, per esempio, può richiedere l’aumento della potenza contrattuale a 4,5 kW.


    Il dm 37/08 prevede la redazione del progetto elettrico per impianti di:

    • produzione

    • trasformazione

    • trasporto

    • distribuzione

    • utilizzazione dell’energia elettrica

    • di protezione contro le scariche atmosferiche

    • di automazione di porte, cancelli e barriere.


    In particolare, Per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento di tali impianti (all’art. 1, comma 2, lettere a), b), c), d), e), g) dm 37/2008) è redatto un progetto. Fatta salva l’osservanza delle normative più rigorose in materia di progettazione, in alcuni casi il progetto è redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta mentre, negli altri casi, il progetto è redatto, in alternativa, dal responsabile tecnico dell’impresa installatrice.


    I casi in cui è obbligatorio il progetto redatto da professionista per utenze domestiche sono i seguenti:

    • impianti di potenza superiore ai 6 kW

    • superficie superiore ai 400 m²

    • impianti elettrici realizzati con lampade 

    fluorescenti a catodo freddo, collegati ad impianti elettrici per i quali è obbligatorio il progetto e in ogni caso per impianti di potenza complessiva maggiore di 1200 VA resa dagli alimentatori

    • ambienti soggetti a normativa specifica del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali sussista il pericolo di esplosione o incendio

    • impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici con volume superiore a 200 m³.

    Il progetto deve essere realizzato a regola d’arte, ovvero deve essere conforme alle norme di settore.

    Il progetto elettrico è composto da:

    • relazioni descrittive sulla tipologia di impianto e sui materiali

    • tavole grafiche

    • computi metrici

    • misure di prevenzione e sicurezza

    • capitolati speciali d’appalto.

    Tale documentazione si presenta poi allo sportello unico per l’edilizia comunale ed è necessario per il rilascio del relativo titolo abilitativo (permesso di costruire, SCIA, ecc).


    In caso di variazioni in corso d’opera il progettista è tenuto ad integrare la documentazione fornita.

    Terminati i lavori l’impresa installatrice rilascia la dichiarazione di conformità, realizzata secondo il modello presente negli allegati I e II del dm 37/08, al committente.


    Norme di riferimento per il progetto di un impianto elettrico per civile abitazione

    Gli impianti e i relativi componenti devono rispettare, ove di pertinenza, le prescrizioni contenute nelle relative norme di riferimento, comprese eventuali varianti, aggiornamenti ed estensioni emanate successivamente dagli organismi di normazione citati.

    L’Ente nazionale per il settore elettrico ed elettronico è il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) che, oltre a definire i criteri e i requisiti da verificare, stabilisce il livello di sicurezza degli impianti e i requisiti che devono avere i materiali, le macchine e le apparecchiature.

    Si riportano di seguito le principali norme impiegate nel settore elettrico-elettrotecnico per l’ambito residenziale:


    • Dlgs 81/2008 testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro

    • DM 37/08 decreto ministeriale recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici

    • CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua

    • CEI-UNEL 35024/1 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa in aria

    • CEI-UNEL 35023 Cavi per energia isolati in gomma o con materiale termoplastico aventi grado di isolamento non superiore a 4. Cadute di tensione

    CEI 11-25 Correnti di cortocircuito nei sistemi trifase in corrente alternata. Parte 0: calcolo delle correnti.  

INDUSTRIALI


  • DESCRIZIONE

    Gli impianti elettrici industriali sono impianti relativamente più complessi rispetto a quelli civili (o residenziali). Questo è dovuto in parte al funzionamento di macchinari complessi presenti nei siti di applicazione e in parte perché deve essere progettato e realizzato secondo rigide norme e sempre da personale esperto e qualificato.


    Ecco alcune indicazioni utili su come deve esser fatto un impianto elettrico industriale e quali siano le norme da rispettare.

  • IMPIANTI ELETTRICI INDUSTRIALI: I MATERIALI

    Come per qualunque intervento pensato per durare a lungo e realizzato in totale sicurezza, anche per gli impianti elettrici industriali vale la stessa regola. I materiali pertanto devono sempre essere solo ed esclusivamente materiali di qualità a marchio IMQ. IMQ è la società italiana di prove e certificazioni per la sicurezza e la qualità di prodotti e aziende che, da più di 50 anni, si occupa di verificare e certificare la non pericolosità dei materiali e degli apparecchi elettrici e a gas. I prodotti sono pertanto sottoposti a rigorosi controlli e continui esami; la società rilascia infatti il marchio IMQ solo a quelli che risultano pienamente in regola con le norme di sicurezza e affidabilità. 


    Per progettare un impianto elettrico industriale che sia a regola d’arte, è necessario garantire la massima protezione delle persone dai contatti diretti ed indiretti. È d’obbligo perciò fissare correttamente coperture e barriere sulle parti attive. Le coperture per impianti industriali devono poter durare nel tempo e resistere all’usura e alle condizioni ambientali, quindi anche qui valgono le stesse indicazioni sui materiali di qualità.

    La norma generale CEI 64-8 prevede che siano sempre presenti gli interruttori differenziali (dispositivi di sicurezza in grado di interrompere il flusso elettrico di energia in un circuito elettrico di un impianto elettrico in caso di guasto). Per proteggere le persone dai contatti indiretti invece, la messa a terra dev’essere collegata alle parti metalliche dell’impianto con conduttori di protezione.

  • IMPIANTI ELETTRICI INDUSTRIALI: VERIFICHE E NORME DI RIFERIMENTO

    Gli impianti elettrici, industriali o domestici, sono delle attrezzature estremamente delicate. Si richiede perciò una particolare attenzione in fase di progettazione, realizzazione e installazione.

    Le normative vigenti per l’utilizzo e l’installazione degli impianti sono:


    • la legge 186/68– “tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte”

    • il DL 81/08, sulla sicurezza dei luoghi di lavoro

    • la legge 791/77, sulla responsabilità del costruttore 

     

    Le verifiche degli impianti elettrici industriali saranno tenute da organismi super partes, cioè che nulla hanno a che fare né con la committenza né con l’esecutore e si dividono in inziali e periodiche.

    Le verifiche iniziali sono quelle necessarie per ottenere la dichiarazione di conformità, mentre le verifiche periodiche attestano la sicurezza e il corretto funzionamento dell’impianto e di tutte le sue parti, secondo il DPR 462/02 che prevede verifiche ogni due o cinque anni.

ILLUMINOTECNICA


  • DESCRIZIONE

    Il Led è un componente elettronico che, al passaggio di una minima corrente, emette una luce priva di infrarossi ed ultravioletti, accendendosi immediatamente.


    La tecnologia LED (Light-Emitting Diodes) rappresenta l’evoluzione dell’illuminazione allo stato solido, in cui la generazione della luce è ottenuta mediante semiconduttori anziché utilizzando un filamento o un gas. L’illuminazione LED è più efficiente dal punto di vista energetico, ha una durata maggiore ed è più sostenibile.


    Inoltre consente innovative e creative soluzioni di utilizzo che integrano la luce nelle nostre case, nelle automobili, nei negozi e nelle città. I LED sono destinati, nel tempo, a sostituire le lampade tradizionali ad incandescenza e le lampade a fluorescenza.

  • RISPARMIO ENERGETICO

    Grazie all’elevato illuminamento caratteristico delle lampade e lampadine a led, è possibile sostituire con esse anche le lampade fluorescenti (compatte o al neon) con equivalenti a led che consumano molta meno energia, cioè di potenza (in watt) decisamente inferiore, conseguendo un rilevante risparmio economico.


    Ad esempio, è possibile sostituire una normale lampada al neon da 40 W (del tipo T8 da 26 mm di diametro e 120 cm di lunghezza) con un “tubo a led” (composto da quasi 300 piccoli led) che consuma non più di 17 W.


    In tal caso, ipotizzando un costo dell’energia elettrica di 0,15 €/kWh e un uso medio di 6 ore al giorno, il consumo annuo con le due diverse lampade sarebbe, rispettivamente, di 87,6 kWh e di 37,2 kWh. Pertanto, il risparmio annuo nell’usare la lampada a led al posto di quella fluorescente al neon sarebbe di 50,4 kWh, e dunque di 7,5 €. 

  • DURATA

    I LED mantengono il 70% dell’emissione luminosa iniziale ancora dopo 50.000 ore, secondo gli standard EN50107. Con ciò non è detto che bisogna necessariamente sostituirli dopo tale periodo, se tale riduzione non crea eccessivi fastidi si possono tranquillamente utilizzare fino alla completa perdita di luminosità, stimata in 100.000 ore.

    Confrontando la durata dei led rispetto alle lampade tradizionali e ipotizzando un funzionamento medio di 6 ore al giorno, notiamo c:


    • la vita media di una lampadina a filamento è di circa 1000/1500 ore (250 giorni)

    • la vita media di una lampada a scarica è di 4.000 ore circa (666 giorni)

    • la vita media di una lampada fluorescente è di 6.000 ore (1.000 giorni)

    • la vita media di una lampada a led è di 50.000 ore (8.333 giorni)

    • Alta Efficienza Luminosa

    L’efficienza luminosa di una sorgente di luce è il rapporto tra il flusso luminoso e la potenza in ingresso. La dimensione è espressa in lumen/watt. Il flusso luminoso è definito in base alla percezione soggettiva dell’occhio umano medio e corrisponde ad una particolare curva all’interno dello spettro della luce visibile. Una lampadina emette radiazioni anche al di fuori della banda visibile, in genere nell’infrarosso e nell’ultravioletto, che non contribuiscono alla sensazione di luminosità. Una lampada ha una maggiore efficienza luminosa quanto più è in grado di emettere uno spettro adatto alla percezione umana.


    Attualmente i led hanno un efficienza luminosa fino a 120 lm/W, rispetto ai:


    • 13 lm/W delle lampade ad incandescenza

    • 16 lm/W per le alogene

    • 50 lm/W per le fluorescenti 

  • I VANTAGGI

    • Alta Efficienza Luminosa

    L’efficienza luminosa di una sorgente di luce è il rapporto tra il flusso luminoso e la potenza in ingresso. La dimensione è espressa in lumen/watt. Il flusso luminoso è definito in base alla percezione soggettiva dell’occhio umano medio e corrisponde ad una particolare curva all’interno dello spettro della luce visibile. Una lampadina emette radiazioni anche al di fuori della banda visibile, in genere nell’infrarosso e nell’ultravioletto, che non contribuiscono alla sensazione di luminosità. Una lampada ha una maggiore efficienza luminosa quanto più è in grado di emettere uno spettro adatto alla percezione umana.

    Attualmente i led hanno un efficienza luminosa fino a 120 lm/W, rispetto ai:

    • 13 lm/W delle lampade ad incandescenza

    • 16 lm/W per le alogene

    • 50 lm/W per le fluorescenti 

     

    • Non inquina e non contiene sostanze pericolose

    Il led contiene polvere di silicio, non contiene gas nocivi alla salute e non ha sostanze tossiche, a differenza delle fluorescenti e delle lampade a scarica (alogenuri metallici e vapori di sodio).

    Totale assenza di inquinamento luminoso; il led brilla, ma non satura l’ambiente.

    Zero sono le emissioni di raggi U.V. (ultravioletto) che in via generale sono dannosi per l’uomo per lunghe esposizioni nel tempo. Zero sono anche le emissioni di raggi I.R. (radiazione infrarossa), dannosi agli occhi per esposizioni dirette.

    Tali emissioni sono molto dannose anche per il commercio del tessile e del pellame, materiali questi molto sensibili ai raggi U.V. Perdita di brillantezza dei colori e sclerotizzazione dei materiali, in particolare quelli naturali e quindi più pregiati, sono spesso l’inevitabile conseguenza di una lunga esposizione alla luce artificiale: un motivo in più per utilizzare i Led nell’illuminazione dei locali commerciali.

    • Assenza di manutenzione

    I costi di manutenzione degli apparati di illuminazione a LED sono stimati nell’ordine di un centesimo rispetto agli impianti al sodio attualmente in uso, quindi praticamente nulli.

    • Compatibilità con tutti gli attacchi

    Le tipologie di led in commercio sono compatibili con dimensioni / attacchi / tensioni di alimentazione esistenti: basta svitare ed avvitare, sfilare ed infilare al posto delle altre lampade.

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